Ligea è una figura della mitologia dell’antica Grecia e di Roma. Nell’arte greca, fin dal periodo arcaico, fu raffigurata con busto di donna dalle braccia nude e con corpo di uccello con coda e ampie ali.
Le sirene, spesso raffigurate in statue, rilievi, vasi, mosaici e sarcofagi, erano considerate geni della morte capaci di incantare gli uomini con il loro canto. Nell’Odissea di Omero appaiono come tentatrici del re Ulisse. Secondo la mitologia, erano figlie di Forci e Ceto e compagne di Persefone: per non averla salvata dal rapimento di Plutone, furono trasformate in sirene da Demetra.
Una leggenda calabrese narra la storia della sirena Ligea, la più giovane, che dopo un tragico destino si lasciò trasportare dal mare in tempesta fino al Golfo di Sant’Eufemia, dove morì. Fu sepolta nei pressi del fiume Ocinaro (forse l’attuale fiume Bagni) e in suo onore fu eretto un monumento.
Nel 1998 a Lamezia Terme (ex Nicastro), è stata inaugurata una statua dedicata a Ligea, opera dell’artista Dalisi. Secondo le fonti, Ligea è rappresentata su diverse monete di Terina, città della Magna Grecia, dove appare seduta su un cippo o mentre versa acqua da un’anfora. Terina, fondata dai Crotoniati nel VI sec. a.C., fu distrutta dai Saraceni nel X secolo, e la sua esatta collocazione resta ancora incerta. Solo trovandola sarà possibile scoprire il sepolcro della sirena.

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